E ripartiamo dal nuovo laboratorio realizzato con il nostro progetto "Uno spazio 3.0 per la didattica", grazie ai fondi PON FESR “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020.
Con questo laboratorio abbiamo inteso implementare un
ambiente didattico innovativo orientato ad una Fab Lab. Un ambiente
utilizzabile da tutte le classi dell’istituto che permetta di focalizzare la
didattica su una collaborazione totale tra gli allievi ed il docente e di
offrire la possibilità di ricerca e sviluppo delle conoscenze in modo diretto e
semplificato.
La struttura dell’aula laboratoriale, così come
progettata, ci ha permesso di avere in utilizzo, oltre alla LIM già presente,
una stampante 3D, arredi modulari e flessibili che integrano elettronica e
multimedialità, apparecchiature multimediali come notebook per gestire in
mobilità elaborazioni e collaborazioni con il docente e i gruppi di lavoro
coinvolti di volta in volta.
Ci siamo, inoltre, dotati di KIT di robotica Lego Education WeDo nella convinzione
che per costruire un sapere solido, bisogna partire dal
concreto, progettare, costruire, provare e riprovare.
La nostra scuola ha già da tempo
introdotto percorsi di coding nella didattica curriculare e le nostre classi
sono intese come comunità di pratiche in cui i bambini condividono le loro
idee, giuste o sbagliate che siano. Discutono e apprendono uno dall'altro
perché ogni idea, ogni ipotesi hanno la stessa dignità.
Il fascino esercitato dai robot
sui bambini fa sì che essi possano fare esperienze inoltrandosi nel mondo
scientifico (e non solo) mediante un approccio divertente e attraverso la valorizzazione
dell’errore che non crea sconforto o frustrazione, ma attiva la voglia della
sfida e la capacità di rivedere e modificare i propri ragionamenti e i
risultati che ne derivano, senza sentirsi giudicati o messi alla prova.
Questa è la nostra idea di scuola
inclusiva. Una scuola in grado di valorizzare e non giudicare, di potenziare le
diversità e di farne un punto di forza, di potenziare le attitudini creative,
la comunicazione e la cooperazione.
Come diceva Seymour
Papert “La costruzione che ha luogo nella testa spesso si verifica in
maniera particolarmente felice quando supportata dalla costruzione di qualcosa
di molto più concreto: un castello di sabbia, una torta, una casa di Lego, un
programma per computer, una poesia, una teoria dell’universo...” (1994).